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La prima volta con l'amica del cuore


di Rotentalhorn
10.01.2024    |    13.584    |    4 9.5
"Il tutto è iniziato quasi per caso: mi trovavo sola a casa e, come accade ultimamente, avevo litigato col ragazzo col quale mi frequento, che da poco tempo..."
Era una giornata come tante altre, ed io, che sono una ragazza sui trentadue anni e vivo da sola, non mi immaginavo affatto di poter provare delle sensazioni così passionali grazie alla mia amica.
Il tutto è iniziato quasi per caso: mi trovavo sola a casa e, come accade ultimamente, avevo litigato col ragazzo col quale mi frequento, che da poco tempo a questa parte, mi trattava come se fossi l’ultima delle sue preoccupazioni.
Un errore forse, frequentare un tipo che mette gli amici di fronte alla donna che fa di tutto per farlo star bene: mi sentivo distrutta, messa da parte, come se non valessi nulla.
Così, come altre volte mi era capitato, chiamai la mia grande amica Francesca, che riusciva sempre a consolarmi ed a farmi star meglio.
Decisi così di invitarla a casa per raccontarle i miei problemi, e la sua risposta fu la solita: certo Elisa, dammi mezz’ora e vengo a trovarti.
Le sue parole, ogni volta, riuscivano sempre a farmi stare meglio: poterla sentire vicino in questi momenti di delusione mi dava la forza di andare avanti, e soprattutto di trovare una risposta alle mie tante domande sul rapporto col mio fidanzato.
Francesca arrivò come da promessa, e devo dire che era incantevole: vestito a righe che terminava poco sopra il ginocchio e sandali che esaltavano la bellezza e perfezione delle sue gambe.
Come spesso mi capitava, appena la vidi mi scesero le lacrime: la tristezza ed il sapere che solo lei riusciva a capirmi, mi commuoveva e faceva sentire importante.



Ero stanca di quella situazione e Francesca questo lo sapeva: mi fece stendere nel divano ed inizio a parlarmi, ed a raccontarmi dei suoi problemi, per non farmi sentire l’unica e sola ad averne.
Mentre mi parlava però, questa volta fece una cosa che non aveva mai fatto prima: mi sfiorava le gambe, facendomi provare delle sensazioni di piacere mischiate ad imbarazzo.
Io non avevo il coraggio di dire quello che sentivo, anche perché sotto sotto, quelle mani affusolate che mi stuzzicavano le gambe mi provocavano una sensazione di piacere intensa.
Mentre la mia amica continuava a parlare, ed io mi rilassavo, le sue mani continuavano a sfiorarmi le gambe, salendo ogni volta sempre di più: le sentivo ricche di passione, visto che queste si avvicinavano al sesso ma non lo prendevano in considerazione.
Improvvisamente notai che la mia amica, mentre mi toccava e parlava, non riusciva a stare ferma: vedevo che si stava trattenendo dal fare qualcosa, e poco dopo riuscii a notare che aveva il sesso gonfio, mentre mi guardava le mutandine.
Ancora una volta l’imbarazzo, mischiato all’eccitazione di quella sensazione di brividi, mi impedì di aprire bocca e parlare: la mia amica toccandomi le gambe stava provando un’eccitazione strana, quasi come se volesse divertirsi con me. Decisi dunque di lasciarla fare: la curiosità era troppa e, seppur io non avevo mai avuto un rapporto con una donna, e non avevo intenzione di provarlo, quella strana situazione mi faceva fare pensieri diversi, quasi non consoni al mio modo di fare.
Presa dall’eccitazione, la mia amica inizio a baciarmi la gamba: rimasi perplessa dalla sua azione e molto imbarazzata.
Stavo per alzarmi e chiederle cosa stava facendo, quando ciò che mi disse, mentre continuava a salire con la bocca ed i baci verso l’inguine, mi lasciò di sasso: Francesca mi chiese se le piaceva quello che stava facendo, e che se avessi voluto avrebbe continuato.
La mia prima risposta che passò per la mente fu di smetterla, ma le parole che uscirono dalla mia bocca sorpresero pure me: le dissi che se avesse voluto avrebbe potuto fare quello che voleva, visto che l’eccitazione, mischiata sempre all’imbarazzo ed alla voglia di scoprire cose nuove, si era impadronita del mio corpo.
Francesca lentamente prosegui con la bocca a stuzzicare le mie gambe, ed arrivata al sesso, dopo aver poggiato la mia gamba sul divano, decise di sfilarmi lentamente le mutande, di mettersi sopra di me, aprendo lentamente le mie gambe, e di leccarmelo sfiorandolo leggermente con la lingua.
Impazzii dal piacere: non credevo che la mia grande amica adorasse le donne, e che io ero la sua tipa, e che soprattutto fosse in grado di farmi provare un piacere così immenso. Non la fermai: il godimento ed il sentire le sue calde labbra e lunga lingua che mi stimolavano, prima sfiorando e poi leccando con violenza il mio sesso provocavano in me delle sensazioni di piacere immenso, quasi raffinato.
Mi prese entrambe le gambe e, sollevandole da dietro le cosce, spinse il suo volto sul mio sesso, procedendo con maggior velocità nel regalarmi il piacere massimo.
Inizia dunque a gemere dal piacere: Francesca era veramente brava, ed il mio sesso vibrava grazie a queste sensazioni lussuriose.
Non potevo fare a meno di gridare quanto mi piacesse mentre la sua lingua mi penetrava: le spingevo il capo verso il sesso, come se volessi che quelle sensazioni non dovessero finire.
Sempre più veloce e profondamente, Francesca continuava col suo rapporto orale, che letteralmente mi faceva impazzire: ero un brivido unico, che mi porto a spingere il sesso sempre più vicino alla sua bocca, mentre lei continuava a regalarmi momenti di piacere intensi ed estremi.
Gridavo e godevo, mentre sentivo quella sensazione di incredibile goduria, quando improvvisamente mi accorsi che era arrivato il momento di farla spostare: esplosi poco dopo in un orgasmo infinito, che bagnò tutta la mia natura.
Francesca, sorridente come non mia, si disse soddisfatta di tale situazione, e mi promise che, qualora l’avessi voluto nuovamente, in un momento di depressione e tristezza, lei ci sarebbe stata per farmi provare queste sensazioni.
Non fu la prima ed unica volta che le provai, visto che in altre occasioni Francesca venne a farmi visita, anche quando era allegra, ed io feci con lei la stessa cosa, dimostrandole di essere brava quasi quanto lei.
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